Sanatoria Crediti di Imposta R&S: comincia il count-down per il riversamento spontaneo. Si avvicina la scadenza per le imprese interessate a regolarizzare l’utilizzo errato dei crediti di imposta: ecco come funziona - Coesio & Partners
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Sanatoria Crediti di Imposta R&S: comincia il count-down per il riversamento spontaneo

Si avvicina la scadenza per le imprese interessate a regolarizzare l’utilizzo errato dei crediti di imposta: ecco come funziona

Il credito di Imposta R&S è di fronte ad un importante scadenza: quella relativa alla procedura di riversamento spontaneo del credito d’imposta R&S erroneamente fruito, prevista dall’articolo 5, commi 7–12, D.L. 146/2021, che prende forma con l’apertura di una consultazione pubblica sulla bozza di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate che ne stabilisce modalità e termini di accesso, approvandone il relativo modello.

Sul bonus ricerca e sviluppo il Fisco non ha fatto sconti e ha contestato alle imprese negli ultimi cinque anni l’utilizzo errato di crediti d’imposta per 4,2 miliardi di euro.

La procedura di riversamento spontaneo potrebbe rappresentare una chance per le imprese interessate a regolarizzare, con disapplicazione di sanzioni e interessi, le indebite fruizioni effettuate entro il 22.10.2021, data di entrata in vigore del D.L. 146/2021, dei crediti d’imposta R&S di cui all’articolo 3 D.L. 145/2013 e ss.mm.ii maturati nei periodi in corso dal 31.12.2015 fino al 31.12.2019.

CHI PUÒ ACCEDERE ALLA PROCEDURA DI RIVERSAMENTO SPONTANEO?

Circoscritta alle seguenti quattro fattispecie

  • soggetti che abbiano realmente svolto e sostenuto spese per attività, in tutto o in parte, non qualificabili come R&S ai fini del credito d’imposta; soggetti che abbiano svolto attività di R&S svolta su commessa estera (ammessa a partire dal periodo d’imposta 2017) in modo non conforme al dettame della norma di interpretazione autentica di cui all’articolo 1, comma 72, L. 145/2018 (c.d. Legge di Bilancio 2019) ovvero attribuendo rilevanza a spese relative alle attività di R&S svolte in laboratori o strutture situati fuori dal territorio dello Stato; soggetti che abbiano commesso errori di quantificazione o di individuazione delle spese ammissibili in violazione dei principi di inerenza e congruità; soggetti che abbiano commesso errori di determinazione della media storica 2012-2014.

Al contrario, l’accesso alla procedura è precluso nei casi in cui il credito d’imposta risulti caratterizzato da:

  • condotte fraudolente;
  • fattispecie oggettivamente o soggettivamente simulate;
  • false rappresentazioni della realtà fondate su documenti falsi o fatture per operazioni inesistenti;
  • mancanza di adeguata documentazione atta a dimostrare l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili.

Viene inoltre chiarito che la regolarizzazione non può essere attivata se alla data del 22 ottobre 2021 (data di entrata in vigore del decreto collegato alla manovra) l’atto di contestazione del credito d’imposta da parte del Fisco è diventato definitivo. È il caso, ad esempio, dei casi in cui la rettifica dell’amministrazione non è stata impugnata nei termini. A differenza del ravvedimento spontaneo, qualora il Fisco sabbia già accertato l’uso errayo del credito d’imposta ma il conseguente atto non è ancora definitivo, l’impresa sarà chiamata a versare l’intera pretesa del Fisco risparmiando interessi e sanzioni grazie alla sanatoria.

COME SI RICHIEDE ACCESSO ALLA SANATORIA?

In sede di compilazione del modello di richiesta di accesso alla “sanatoria” il contribuente è tenuto a indicare, in relazione a ciascun periodo d’imposta, almeno una delle fattispecie contemplate dall’ambito applicativo e a fornire una “dichiarazione analitica”, liberamente editabile, indicando in particolare le ragioni alla base della rideterminazione del credito.

In tal modo l’Amministrazione finanziaria potrà valutare l’ammissibilità della domanda, tenuto conto che le condotte fraudolente possono essere sempre accertate dagli Uffici delle Entrate a “sanatoria” avviata, con conseguente decadenza dalla procedura: in tal caso le somme eventualmente già versate si considerano acquisite a titolo di acconto.

I DATI DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO

La Ragioneria generale dello Stato, in via prudenziale, ha indicato nel «5% dei crediti impropriamente fruiti» la quota che potrebbe recuperare con la definizione agevolata e l’ha indicata in 210 milioni di euro. Un dato da cui emerge che il monte crediti contestato dall’amministrazione finanziaria alle imprese vale in tutto 4,2 miliardi di euro.

Nonostante il bacino delle risorse in gioco sia così ampio, la stessa Ragioneria indica un effetto finale della sanatoria in poco più di 34 milioni di euro l’anno per il prossimo triennio. Infatti ai 210 milioni di maggior gettito garantito dalla sanatoria vanno sottratti i 285 milioni che lo Stato perde per il mancato recupero di sanzioni e interessi che avrebbe potenzialmente incassato con gli atti di recupero. Per arrivare ai 34 milioni di euro, dunque, occorre considerare che i 285 milioni vanno suddivisi per 8 anni, ossia per il periodo in cui agenzia delle Entrate può concentrare i controlli sulle annualità interessate dalla sanatoria, facendo registrare un minore gettito pari a 35,6 milioni l’anno. Mentre i nuovi incassi della definizione agevolata, come detto pari a 210 milioni, vanno ripartiti in quote uguali sul triennio prossimo perché la restituzione al Fisco dei crediti d’imposta può essere effettuata in tre rate.

Col comunicato stampa dello scorso 13 maggio le Entrate hanno infatti invitato gli operatori a visionare la bozza e a inviare osservazioni entro il 25 maggio per la stesura del provvedimento definitivo, “con l’obiettivo di condividere con tutti i soggetti interessati le scelte sottese all’emanazione di un documento che interessa un comparto strategico per il sistema economico del Paese”.

CONCLUSIONI E SCADENZE

L’accesso alla “sanatoria” è dunque subordinato all’invio all’Agenzia delle entrate dell’apposito modello, che verrà reso definitivo al termine della consultazione pubblica, entro il 30.09.2022, con possibilità di effettuare variazioni o integrazioni all’istanza originariamente trasmessa tramite un’“istanza sostitutiva” completa in tutte le parti.

La procedura di riversamento spontaneo è accessibile anche in caso di indebita compensazione già constatata dall’Ente accertatore con atto istruttorio o atto di recupero crediti o altro provvedimento impositivo non divenuti definitivi alla data del 22.10.2021, i cui estremi identificativi e le relative date di notifica andranno indicati nel modello.

Il perfezionamento della procedura si verifica esclusivamente con l’integrale restituzione del credito indebitamente compensato, tramite modello F24 – elementi identificativi (c.d. Elide) e senza possibilità di avvalersi della compensazione di cui all’articolo 17 D.Lgs. 241/1997:

  • entro il 16.12.2022, in caso di riversamento in unica soluzione;
  • entro il 16.12.2022, 16.12.2023 e 16.12.2024 con interessi legali maturati dal 17.12.2022, in caso di rateazione.

Resta ancora da verificare l’efficacia di tale provvedimento, che intende sanare un’agevolazione che è stata considerata una vera innovazione nell’accesso e soprattutto ha aperto una stagione di investimenti che è stata denominata “Industria4.0”.

Inoltre, dobbiamo aggiungere che gli stessi processi di accertamento hanno sollevato dubbi, nel merito, sentenza 365/3/2021 della CTP di Vicenza pone un ostacolo all’attività di recupero dei crediti di imposta ricerca e sviluppo (“R&S”) ritenendo necessario, ai fini della sua legittimità, il preliminare parere del MISE senza il quale l’attività degli uffici è da qualificarsi caratterizzata da eccesso di potere.

La “sanatoria” resta preclusa in caso di credito R&S accertato con atti non più soggetti ad impugnazione o definiti con pagamento o oggetto di sentenze passate in giudicato, alla data del 22.10.2021.

Finesio si occupa di finanza aziendale e dello studio, progettazione, programmazione, partecipazione e rendicontazione di bandi e fondi nazionali e comunitari: nata nel 2020, come azienda del gruppo Coesio&Partners, accompagna le PMI nella ricerca e attivazione di strumenti di finanza agevolata. Per contattarci via email scrivi a: info@coesio.it