Legge sul Made in Italy, il focus sulle novità e le agevolazioni - Coesio & Partners

ll disegno di legge sul Made in Italy prevede interventi di agevolazione, valorizzazione, promozione e tutela, tra i quali l’istituzione di un Fondo sovrano, incentivi per i settori della Moda, Tessile, Legno, Cultura, Food e HO.RE.CA., Nautica, l’istituzione del liceo del ‘Made in Italy’ e altre interessanti novità. Ecco alcuni estratti della G.U. del 27 dicembre 2023.

Il disegno di legge Made in Italy è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 27 dicembre 2023. Approvato dal Senato in via definitiva proprio a dicembre 2023 e collegato alla legge di bilancio 2022, interviene su diversi settori produttivi per valorizzare e promuovere le produzioni d’eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali, quali fattori da preservare e tramandare non solo a fini identitari ma anche per la crescita dell’economia nazionale nell’ambito e in coerenza con le regole del mercato interno; inoltre, mette a sistema e coordina al meglio le azioni di promozione, valorizzazione e sostegno, affinché possa darsi linfa ad una vera e propria politica industriale del Made in Italy. C’è spazio anche per le nuove tecnologie digitali: previsti infatti all’articolo 48 dispone il sostegno alla transizione digitale delle piccole e medie imprese industriali e artigianali, autorizzando la spesa di 5 milioni di euro per il 2024 per la concessione di un contributo agli investimenti in progetti per ambienti virtuali immersivi e interattivi, da inserire all’interno dello specifico sistema aziendale.

Ecco una selezione di articoli e modifiche che interesseranno i nostri lettori.

Il Fondo Sovrano del Made in Italy

L’articolo 4 del disegno di legge, modificato durante l’esame in sede referente, istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, il Fondo Sovrano nazionale del made in Italy, con una dotazione iniziale di 700 milioni di euro per l’anno 2023 e di 300 milioni di euro per l’anno 2024 e passibili di ulteriori aggiunte, con finalità di sostegno alla crescita, al rafforzamento e al rilancio delle filiere strategiche nazionali, anche in riferimento alle attività di approvvigionamento e riuso di materie prime critiche per l’accelerazione dei processi di transizione energetica e allo sviluppo di modelli di economia circolare. Nel corso dell’esame in Commissione le finalità del Fondo sono state specificate aggiungendo, tra l’altro, il riferimento alle attività di riciclo di materie prime critiche. Il Fondo è incrementato con risorse provenienti da soggetti diversi dalle pubbliche amministrazioni ed è autorizzato a investire, a condizioni di mercato e nel rispetto della disciplina sugli aiuti di Stato, nel capitale di società per azioni, anche quotate e anche in forma cooperativa, purché aventi sede legale in Italia e non operanti nel settore bancario, finanziario o assicurativo. Il metodo di attuazione delle operazioni finanziarie del Fondo, le condizioni di intervento e l’individuazione del veicolo di investimento delle relative risorse sono affidate a un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy.

Moda: Concia e Tessile al centro

Gli articoli 10 e 11 prevedono che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) promuova e sostenga gli investimenti, sul territorio nazionale, la ricerca, la sperimentazione, la certificazione e l’innovazione dei processi di produzione nella filiera primaria di trasformazione in Italia di fibre tessili di origine naturale e provenienti da processi di riciclo, nonché dei processi di concia della pelle con particolare attenzione alla certificazione della loro sostenibilità per quanto concerne il riciclo, la lunghezza di vita, il riutilizzo, la biologicità e l’impatto ambientale. Sono previsti, per questa filiera, diversi incentivi tra contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati, Credito d’imposta che verranno pubblicati nei prossimi mesi, come l’incentivo alla Transizione digitale e ecologica del settore Tessile previsto per Marzo 2024.

Turismo e valorizzazione delle eccellenze

L’articolo 31 istituisce, presso il Ministero del turismo, un comitato nazionale, presieduto da un rappresentante dello stesso Ministero e composto da un delegato per ciascuna regione e provincia autonoma e da un delegato dell’ANCI, con il compito di assicurare il raccordo politico, strategico e operativo per coordinare le campagne di promozione all’estero dell’Italia, come destinazione turistica. Di concerto, il successivo articolo 32 autorizza il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ad effettuare, nell’anno 2024, assunzioni di personale temporaneo a contratto da destinare agli uffici consolari, per potenziare quelli dei Paesi ad alta intensità di flussi turistici verso l’Italia.

Industrie Culturali e Creative

L’articolo 25, modificato in sede referente, reca la definizione di “imprese culturali e creative”, rinviando ad un decreto attuativo la definizione delle modalità e delle condizioni del riconoscimento della medesima qualifica. Definisce, quindi, start up innovative culturali e creative le imprese che rispondono sia alla definizione di start up innovativa, che a quella di impresa culturale e ricreativa. Infine, prevede che le imprese culturali e creative siano iscritte in un’apposita sezione nel registro delle imprese. Inoltre, l’articolo 26, comma 1, successivo a quello appena illustrato, istituisce presso il Ministero della cultura l’albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale. Il comma 2, specifica che l’iscrizione nell’albo importa anche la registrazione nel portale del Sistema archivistico nazionale (SAN) del Ministero della cultura, anche al fine di salvaguardare gli archivi storici delle imprese italiane, in particolare delle imprese titolari di marchi storici di interesse nazionale iscritti nell’apposito registro, e di valorizzare le imprese culturali e creative. Il comma 3 demanda a un decreto del Ministro della cultura, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame, la definizione delle modalità di attuazione dell’articolo in esame.

Ristorazione e HO.RE.CA.

Interessanti novità anche per uno tra i settori trainanti dell’economia italiana: la ristorazione e le catene di distribuzione dei prodotti italiani. Partendo dall’articolo 9 con la disposizione che prevede che il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), al fine di valorizzare la filiera degli oli di oliva vergini, definisca con proprio decreto non regolamentare, nell’ambito del Sistema informativo agricolo nazionale, le modalità di registrazione delle consegne delle olive da olio ai frantoi oleari. Le predette consegne e registrazioni devono avvenire nel termine di sei ore dalla consegna delle olive ai commercianti da parte degli olivicoltori. L’articolo in commento, inoltre, modifica l’articolo 16 della legge del n. 9 del 2013, relativo all’obbligo di costituzione e aggiornamento del fascicolo aziendale per gli operatori della filiera olivicola.

L’articolo 34, invece, reca disposizioni in materia di certificazione di qualità della ristorazione italiana all’estero. Nel dettaglio, il comma 1, come modificato nel corso dell’esame in sede referente riconosce, ai ristoratori che operano all’estero offrendo prodotti enogastronomici effettivamente conformi alla tradizione italiana, la possibilità di ottenere la certificazione distintiva di “ristorante italiano nel mondo”. Tale riconoscimento è finalizzato a valorizzare e sostenere gli esercizi di ristorazione italiana nonchè a contrastare l’utilizzo speculativo dell’Italian sounding sia nella preparazione delle pietanze, sia nell’impiego dei prodotti.  Sulla stessa scia si colloca l’Articolo 35 che istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle Foreste, un Fondo, con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, finalizzato a promuovere il consumo all’estero di prodotti nazionali di qualità.

A fare da cappello a quanto istituito ci pensa invece l’articolo 37 istituisce, presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il Fondo per la protezione nel mondo delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino e delle bevande spiritose, con una dotazione di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025. A chiusura di questo paragrafo, segnaliamo gli articoli 39 e 40. Il primo istituisce presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) il Fondo per i distretti del prodotto tipico italiano. I distretti del prodotto tipico italiano sono riconosciuti con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, sulla base della proposta della Regione o della Provincia autonoma competente, formulata sentiti gli enti locali coinvolti, che tiene conto di criteri indicati dal comma 3 dell’articolo in esame. Il secondo, invece, istituisce presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) il Registro delle Associazioni nazionali delle città d’identità allo scopo di valorizzare e promuovere le produzioni agricole di pregio.

Food e tracciabilità della filiera

A completamento di quanto istituito, il Ministero ha inoltre indicato, all’articolo 47 l’autorizzazione alla spesa di 4 milioni di euro per l’anno 2023 e di 26 milioni di euro per l’anno 2024 affinché per promuovere e sostenere la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo della tecnologia basata su registri distribuiti (DLT) per la tracciabilità e la valorizzazione della filiera del made in Italy. Il comma 2 istituisce presso il MIMIT un catalogo nazionale per il censimento delle tecnologie basate su registri distribuiti. Il comma 4 consente al MIMIT di concedere alle piccole e medie imprese che ne facciano richiesta contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per: a) progetti che prevedano la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo delle tecnologie basate su registri distribuiti per la realizzazione di sistemi di tracciabilità delle filiere produttive del made in Italy; b) la consulenza e la formazione sulla digitalizzazione dei processi produttivi basata su registri distribuiti o per l’acquisto di servizi per la tracciabilità. Oltre a questo, lo stesso Ministero dispone il sostegno alla transizione digitale delle piccole e medie imprese industriali e artigianali, autorizzando la spesa di 5 milioni di euro per il 2024 per la concessione di un contributo agli investimenti in progetti per ambienti virtuali immersivi e interattivi, da inserire all’interno dello specifico sistema aziendale, come disposto dall’articolo 48 dello stesso documento.

Industria del legno

L’articolo 8, come modificato in sede referente, introduce alcune misure a sostegno della filiera nazionale del legno e delle imprese della filiera della prima lavorazione del legno, operando su due piani: i) si prevede, in primo luogo, che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), d’intesa con il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, promuova lo sviluppo delle certificazioni della gestione forestale sostenibile e sostenga la vivaistica forestale, la creazione e il rafforzamento di imprese boschive e dell’industria della prima lavorazione del legno; a tal fine viene autorizzata la spesa di 25 milioni di euro per l’anno 2024 per la concessione, nel medesimo anno, di contributi a fondo perduto per 15 milioni di euro e di finanziamenti a tasso agevolato per 10 milioni di euro (commi 1, 2, 4). Il comma 3, come modificato in sede referente, reca norme di coordinamento normativo in materia di semplificazione del procedimento di autorizzazione per gli interventi selvicolturali.

Imprenditoria femminile

C’è spazio anche per un focus sulla necessità di incrementare l’occupazione e l’imprenditoria femminile. L’articolo 5 istituisce un’apposita riserva, per un importo di euro 15 milioni, a valere sulle disponibilità del Fondo rotativo previsto dall’articolo 4 del D.M. 30 novembre 2004, destinata al finanziamento di iniziative di autoimprenditorialità promosse da donne e allo sviluppo di nuove imprese femminili. Verranno quindi rifinanziati interessanti interventi che agevolano la creazione di imprese a maggioranza rosa.

Il Liceo del Made in Italy

L’opinione pubblica era divisa sull’argomento, ma alla fine il liceo del Made in Italy si farà. Il comma 1 dell’articolo 18 istituisce il percorso liceale del «made in Italy», che si inserisce nell’articolazione del sistema dei licei, al fine di promuovere, in vista dell’allineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy. Il comma 2 prevede l’emanazione di un regolamento governativo con cui provvedere alla definizione del quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del percorso liceale del «made in Italy», sulla base di una serie di criteri. Il comma 3 dispone che il suddetto regolamento sia adottato nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e nel rispetto dei princìpi dell’autonomia delle istituzioni scolastiche nonché di spazi di flessibilità per l’adeguamento dell’offerta formativa alla vocazione economica e culturale del territorio.

Il comma 4 dispone che, nell’ambito della programmazione regionale dell’offerta formativa possono essere attivati, a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, i percorsi liceali del «made in Italy» a partire dalle classi prime e contestualmente l’opzione economico-sociale presente all’interno del percorso del liceo delle scienze umane confluisce nei percorsi liceali del made in Italy ferma restando, per le classi successive alla prima, la prosecuzione, ad esaurimento, dell’opzione economico-sociale. Il comma 5 (introdotto nel corso dell’esame in sede referente) disciplina una procedura transitoria, nelle more dell’adozione del regolamento di cui al comma 2, per la costituzione delle classi prime del percorso liceale del «made in Italy», su richiesta delle istituzioni scolastiche che erogano l’opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane, e previo accordo tra l’ufficio scolastico regionale e la Regione, sulla base del quadro orario del primo biennio di cui all’Allegato A), subordinatamente alla sussistenza di una serie di condizioni. Il comma 6 (introdotto nel corso dell’esame in sede referente) reca infine una disciplina specifica per il monitoraggio e la valutazione del percorso liceale del «made in Italy» da parte di un tavolo nazionale coordinato dal Ministero dell’istruzione e del merito.

Nautica

Alcune novità anche per il settore della Nautica. Tre gli articoli interessati, dal 12esimo al 14esimo. L’articolo 12 prevede infatti una misura di semplificazione per la nautica da diporto, disponendo la riduzione del termine da 60 a 7 giorni per il rilascio dell’iscrizione provvisoria di navi o imbarcazioni da diporto. L’articolo 13, introdotto in sede referente, istituisce un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro per l’anno 2024, al fine di favorire la transizione ecologica nel settore della nautica da diporto, per l’erogazione di contributi finalizzati alla sostituzione di motori endotermici alimentati da carburanti fossili con motori ad alimentazione elettrica. Infine, L’articolo 14, introdotto sempre in sede referente, introduce la possibilità di iscrivere i natanti da diporto nell’archivio telematico centrale (ATCN) mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Consente altresì ai soggetti italiani possessori di natanti, in navigazione in acque territoriali straniere, di attestarne il possesso, la nazionalità ed i dati tecnici dell’unità attraverso la Dichiarazione di Costruzione o Importazione.

Brevetti e tutela dei Marchi

Il Ministero riconosce l’importanza della proprietà intellettuale e della brand identity. L’articolo 6, infatti, prevede per l’anno 2024 la concessione alle start up innovative e alle micro imprese del Voucher 3I per l’acquisizione di servizi di consulenza utili all’ottenimento di un brevetto. Ma non è tutto. In un’ottica di salvaguardia dei Marchi storici delle filiere produttive e commerciali italiane, il MIMIT prevede nell’articolo 7, l’ obbligo per l’impresa titolare o licenziataria di un marchio registrato da almeno cinquanta anni, o per il quale sia possibile dimostrare l’uso continuativo da almeno cinquanta anni, che intenda cessare definitivamente l’attività svolta, a notificare preventivamente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) le informazioni relative al progetto di cessazione dell’attività e i motivi che impongono la medesima cessazione. In casi come questi, viene consentito al MIMIT di subentrare gratuitamente nella titolarità del marchio, qualora lo stesso non sia stato oggetto di cessione a titolo oneroso.
Per i marchi che risultino non utilizzati da almeno cinque anni, Il MIMIT può quindi depositare, a proprio nome, domanda di registrazione del marchio. Il Ministero è autorizzato ad utilizzare i marchi suddetti esclusivamente in favore di imprese, anche estere, che intendano investire in Italia o trasferire in Italia attività ubicate all’estero.
Le modalità attuative dell’articolo verranno illustrate con apposito decreto (di natura non regolamentare) nelle settimane a seguire.

Conclusioni

Ci sono quindi diverse iniziative e novità interessanti per i nostri clienti e per diversi altri settori. Mano mano che usciranno ulteriori informazioni, decreti o avvisi, comunicheremo agli interessati e pubblicheremo articoli e post in merito. Continua a seguirci e contattaci se vuoi saperne di più già adesso.

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *